venerdì 15 giugno 2018

Mettiti alla prova! Per le prime

Giochiamo con le mie prime: Conosci il mondo romano?

Omaggio a Giuseppe Capogrossi

Verso la fine dell’anno scolastico, con le terze, studiando il Novecento, abbiamo approfondito l’Informale. Il termine Informale coniato negli anni ’50 dal critico francese Tapié, indica una serie di espressioni artistiche, che si sono sviluppate fra il 1945 e il 1960 e che hanno una fondamentale matrice astratta. La caratteristica dell’arte Informale è di essere contraria a qualsiasi «forma». Nella realtà, è forma tutto ciò che vediamo e che ha un contorno, con il quale un oggetto o un organismo si differenzia dalla realtà circostante. Anche l’arte astratta, soprattutto nelle correnti geometriche, si costruisce nella composizione organizzando le forme, che non imitano più la natura, ma nascono solo nell’immaginazione dell’artista, ma rimangono comunque delle forme. L’informale, rifiutando il concetto di forma, lascia più spazio alla creatività artistica ed è pertanto da considerarsi una matrice fondamentale di tutta l’esperienza artistica contemporanea. Oggi si tende a suddividere l’Informale, in due correnti principali: l’informale gestuale e l’informale materico. Ma a queste due suddivisioni vanno di certo uniti altri due ambiti: quello dello spazialismo e quello della pittura segnica. In particolare ci siamo soffermati sull’Informale in Italia e ispirandoci all’opera della pittura segnica di Giuseppe Capogrossi e al suo “pettine arcaico” abbiamo realizzato delle composizioni astratte. 
Ecco il risultato













Graffito Naïf

Quest’anno con la didattica a distanza ho proposto ai miei alunni di prima media di realizzare con la tecnica del graffito un lavoro ispirat...