Durante quest’anno scolastico le classi terze della nostra scuola, sono state invitate da Liceo Classico locale a partecipare al progetto: “Se fossi un quadro: Quadri in fotocopie viventi. Protagonisti per una notte” , che consisteva nella realizzazione di un quadro vivente e nella stesura di una breve scenetta.
Il quadro vivente é costituito da un gruppo di attori in posa che, disponendosi sulla scena, ricreano o evocano un quadro o un’immagine celebre. Il genere dei quadri viventi ha avuto il suo massimo splendore nei salotti settecenteschi, per poi essere recuperato agli inizi del Novecento nel varietà. È una tecnica artistica di grande impatto emotivo, che non solo si presta al mondo del teatro ma finisce anche per contaminare il cinema. Celebri sono le scene del film “La Ricotta” di Pier Paolo Pasolini che riproponeva i quadri manieristi di Pontormo e Rosso Fiorentino, oppure sempre di Pasolini la scena finale del“Decameron” ispirata al Giudizio Universale dipinto da Giotto nella Cappella degli Scrovegni di Padova.
Ci sono anche altri cineasti che si sono palesemente ispirati a celebri dipinti, guardando queste scene da “L’impero del sole”, “Lost in Translation” e “Sexy Beast” accanto ai dipinti di Norman Rockwell, John Kacere e Marc Chagall è come vedere doppio. Le versioni cinematografiche sono versioni in movimento delle opere d’arte originali. È ovvio che Steven Spielberg, Stanley Kubrick e Sofia Coppola siano ispirati da molte cose nella vita, ma è comunque interessante vedere come alcune volte siano proprio le belle arti ad aiutarli a scegliere le inquadrature, come si può vedere nel video di Vugar Efendi l’arte incontra il cinema.
La realizzazione dei quadri viventi prevede l’utilizzo della didattica del “Learning by doing”, ovvero imparare facendo, perché attraverso tale attività gli alunni riescono a capire lo spirito dell’opera e a rafforzare l’interesse verso la storia dell’arte. Nel mettersi in posa comprendono il linguaggio dell’artista, lo stile e a spiegare le scelte compositive, le linee di forza e l’uso della luce, inoltre la sua realizzazione spinge la classe alla collaborazione, a livello organizzativo li responsabilizza nella suddivisione dei compiti e rafforza lo spirito di squadra.
I nostri studenti hanno dimostrato grande impegno e partecipazione, in particolare la mia terza A che con entusiasmo ha realizzato il progetto che ho proposto relativo alla realizzazione del dipinto murale della Villa dei Misteri di Pompei.
É stato un successo!
Grazie alle famiglie che ci hanno supportato e al Liceo La Mura per la bellissima iniziativa
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